Il ponte di S. Rocco

il ponteÈ chiamato così perché anticamente nelle vicinanze si trovava una chiesa dedicata a S. Rocco, posta su una delle vie d’accesso al paese, di cui oggi non resta nulla. Attualmente è un luogo ricco di fascino in cui ammirare lo splendido paesaggio offerto dal fiume Tappone e dalla natura.

Il Pianoro di Campitello di Sepino

cavalli vicino alla fontanaLocalità di Campitello di Sepino, molto rinomato per gite di breve durata o qualche settimana di campeggio. La montagna di Sepino, è stupenda, verde ed incontaminata offre suggestivi  paesaggi e fresche distese dove i campeggiatori si affollano durante il periodo estivo.  Nella montagna stessa vi sono numerosissime sorgenti che portano sollievo sia a coloro che si recano in quei luoghi per lavoro sia a quelli che vi trascorrono un periodo di vacanza. I posti più caratteristici sono: IL PIANORO DI CAMPITELLO, PIETRA SANTA, IL MUSCHIATURO e IL PASSO DI SANTA CROCELLA.

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La zona archeologica di Terravecchia – Saipins (Sepino Sannita)

la Postierla del MateseA quota 953 metri sorge la cinta muraria di terravecchia a nord-ovest della Sepino attuale e asud-ovest di Altilia su una altura lambita dai torrenti Magnaluno e Saraceno. La posizione risponde alle particolari esigenze di difesa sei Sanniti. Si sviluppa per circa 1500 m e la sua caratteristica è la doppia cortina muraria una esterna più bassa e una distante tre metri più alta, tra le qual i corre un camminamento. La cinta muraria è stata realizzata mediante grossi massi, aggregati senza l’ausilio di leganti e con incastri che indicano una notevole abilità costruttiva. L’andamento delle mura è irregolare e perfettamente integrato con scarpate naturali a rafforzare l’opera di difesa. Le mura risalgono al IV secolo a.C. Lungo il percorso si incontrano tre porte: la “postierla del Matese, ad est; la “porta dell’Acropoli” da cui si usciva per l’approvvigionamento idrico; la “porta del tratturo”, la più importante deal momento che apriva la strada all’insediamento di valle. Il sito in epoca medioevale fu rioccupato nella parte più alta, come dimostrato dal ritrovamento di materiali in ceramica smaltata e monete del XIII secolo, da una struttura interna alla cinta a pianta quadrata, identificata come la torre di un palazzo.

Il Santuario Italico di S.Pietro di Cantoni

san pietro di cantoni dall'altoSito in località Cantoni di Sepino occupa una posizione rilevata (q. 665) e dominante, aperta sull’ampia vallata del fiume Tammaro. L’area sacra, recintata da murature megalitiche, disegna un triangolo irregolare i cui lati si allungano sul terreno per qualche centinaio di metri. Lo spazio interno, come di consueto, è diviso in due parti pronaos (l’atrio del tempio) e naos (cella interna) delle quali il primo è di dimensioni doppie rispetto al secondo. Il naos era delimitato da colonne sormontate da capitelli dorici, la cui altezza è stimata intorno ai quattro metri. Il tempio ricalca una struttura più antica, della quale rimane il solo perimetro. Come gli altri santuari, assolveva a numerose funzioni: luogo di culto, di mercato di assemblee, banca per la custodia dei capitali comunitari, teatro per rappresentazioni in onore della divinità, luogo di sosta per viandanti e pellegrini.
I rinvenimenti degli scavi fanno pensare ad una frequentazione del luogo molto altalenante e correlata alle vicende del vicino municipio di Saepinum. Le prime tracce di frequentazione attiva del luogo risalgono al IV secolo a.C., come riferiscono i numerosi reperti risalenti a questa epoca. Tra il II e il I secolo a.C. al progressivo sviluppo della città romana di Saepinum si contrappone il lento e graduale declino della frequentazione del tempio, da mettere in relazione anche alle migliorate condizioni economiche e di sicurezza della popolazione in questo periodo. Durante l’età imperiale il numero dei reperti si riduce, a riprova di un periodo di declino per il santuario. Al progressivo abbandono del sito di Altilia, successivo all’età imperiale, si associa una rinascita, in chiave cristiana dell’antico tempio italico.

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