la Postierla del MateseA quota 953 metri sorge la cinta muraria di terravecchia a nord-ovest della Sepino attuale e asud-ovest di Altilia su una altura lambita dai torrenti Magnaluno e Saraceno. La posizione risponde alle particolari esigenze di difesa sei Sanniti. Si sviluppa per circa 1500 m e la sua caratteristica è la doppia cortina muraria una esterna più bassa e una distante tre metri più alta, tra le qual i corre un camminamento. La cinta muraria è stata realizzata mediante grossi massi, aggregati senza l’ausilio di leganti e con incastri che indicano una notevole abilità costruttiva. L’andamento delle mura è irregolare e perfettamente integrato con scarpate naturali a rafforzare l’opera di difesa. Le mura risalgono al IV secolo a.C. Lungo il percorso si incontrano tre porte: la “postierla del Matese, ad est; la “porta dell’Acropoli” da cui si usciva per l’approvvigionamento idrico; la “porta del tratturo”, la più importante deal momento che apriva la strada all’insediamento di valle. Il sito in epoca medioevale fu rioccupato nella parte più alta, come dimostrato dal ritrovamento di materiali in ceramica smaltata e monete del XIII secolo, da una struttura interna alla cinta a pianta quadrata, identificata come la torre di un palazzo.