Il Santuario Italico di S.Pietro di Cantoni

san pietro di cantoni dall'altoSito in località Cantoni di Sepino occupa una posizione rilevata (q. 665) e dominante, aperta sull’ampia vallata del fiume Tammaro. L’area sacra, recintata da murature megalitiche, disegna un triangolo irregolare i cui lati si allungano sul terreno per qualche centinaio di metri. Lo spazio interno, come di consueto, è diviso in due parti pronaos (l’atrio del tempio) e naos (cella interna) delle quali il primo è di dimensioni doppie rispetto al secondo. Il naos era delimitato da colonne sormontate da capitelli dorici, la cui altezza è stimata intorno ai quattro metri. Il tempio ricalca una struttura più antica, della quale rimane il solo perimetro. Come gli altri santuari, assolveva a numerose funzioni: luogo di culto, di mercato di assemblee, banca per la custodia dei capitali comunitari, teatro per rappresentazioni in onore della divinità, luogo di sosta per viandanti e pellegrini.
I rinvenimenti degli scavi fanno pensare ad una frequentazione del luogo molto altalenante e correlata alle vicende del vicino municipio di Saepinum. Le prime tracce di frequentazione attiva del luogo risalgono al IV secolo a.C., come riferiscono i numerosi reperti risalenti a questa epoca. Tra il II e il I secolo a.C. al progressivo sviluppo della città romana di Saepinum si contrappone il lento e graduale declino della frequentazione del tempio, da mettere in relazione anche alle migliorate condizioni economiche e di sicurezza della popolazione in questo periodo. Durante l’età imperiale il numero dei reperti si riduce, a riprova di un periodo di declino per il santuario. Al progressivo abbandono del sito di Altilia, successivo all’età imperiale, si associa una rinascita, in chiave cristiana dell’antico tempio italico.

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La zona archeologica di Altilia – Saepinum (Sepino Romana)

Protezione_Beni_CulturaliALTILIA – SAEPINUM: SCUDO BLU INTERNAZIONALE dal 2010 (ICBS International Commitee of the Blue Shield), fondato nel 1996, prende il nome dal simbolo specificato nella Convenzione de L’Aja (1954) a protezione dei Beni Culturali, per la difesa dei quali vengono promosse azioni di protezione, prevenzione e sicurezza in tutte le situazioni rischiose, come i conflitti armati e le calamità naturali.

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Conventino

Il ConventinoNel territorio di Sepino sorgono molti edifici sacri che contribuiscono a formare la storia del nostro paese. Uno di questi edifici, anche se abbandonato, e’ “Il Conventino di S. Maria degli Angeli”, detto “Conventino”. Sorto come una piccola Porziuncola nel 1871 grazie alla collaborazione dei fratelli Giovanni e Carmine Maglieri, dei quali l’uno offriva il suolo e buona parte del materiale da costruzione, l’altro offriva la somma di lire 200 e grazie soprattutto alla volonta’ di Padre Anselmo da Sassinoro. Fu il buon seme gettato nel solco Il giorno 6 novembre del 1871, si gettarono le fondamenta e nell’anno successivo Padre Anselmo comincio’ a dimorarvi qualche volta con frate Pasquale da Pontelandolfo. Questo si ingrandiva sempre di piu’ e nel 1875 gia’ conteneva al secondo piano sette celle e al primo piano tutti i vani necessari ad una perfetta abitazione. Fu in quest’anno che la chiesetta si condusse a compimento, ed allora sorse il pensiero di dare inizio alla vita claustrale di questo luogo con solenne festa religiosa. A presiedere la cerimonia fu Mons. Anastasio Laterza carmelitano che il 4 luglio del 1875 benedisse la chiesa dedicandola alla Vergine sotto il titolo di S.Maria degli Angeli per volere di Padre Anselmo, e perche’ dove sorge il Conventino e’ stato sempre chiamato Colle dell’Angelo. Padre Anselmo vi stabili’ una piccola comunita’ religiosa composta dai Padri Federico da S. Giovanni in Galdo e Bernardo da S. Croce del Sannio e dai conversi Frate Pasquale da Pontelandolfo e Frate Luigi da Campodipietra. Il Conventino continuo’ il suo sviluppo grazie al Ministro Provinciale Padre Pierbattista da Roccamandolfi che spese varie migliaia di lire per far costruire altre otto celle. Con la costruzione del Conventino, Padre Anselmo non intendeva rinunciare al punto d’appoggio come cappellano che aveva al convento della SS. Trinita’. Ma quel punto di appoggio gli venne contestato dal Ricevitore di Sepino. Il buon Padre Anselmo fece un ultimo tentativo nel prospettare al municipio un’altra soluzione, ma la proposta cadde nel vuoto. Ormai la sua missione a Sepino era compiuta. A simbolo del suo amore restava il suo caro Conventino che, per umane vicende, non duro’ a lungo e nel 1902 fu definitivamente chiuso.